Ricordo ancora
quel mattino di maggio di molti anni fa. La colazione mi aspettava
invitante sotto il portico, con il latte caldo ed i biscotti fatti in
casa avvolti nel cestino di vimini posto al centro di una tavola imbandita
con amorevole cura da mia madre. Nel giardino le rose avevano da poco
aperto i loro petali lasciando il profumo libero di espandersi nell’aria.
Mio padre apparve sulla soglia della porta con un sorriso generoso
come le sue muscolose braccia da meccanico che, con incredibile dolcezza,
tenevano un tenerissimo micio. Fu l’inizio
di un’ amicizia sincera e senza confini, in cui ogni
gesto, ogni sguardo donavano affetto. Ricordo la neve del piccolo
paese dove sono nato, i miei calzoni corti e la cartella di
scuola più rande di me, la strada del ritorno e quel cancello
che si apriva, la corsa senza fiato verso il mio amico che mi
aspettava per un dolce e caloroso abbraccio. Ricordo quegli
anni ingenui, i miei |
sentimenti ed i miei sogni da bambino che mi piaceva raccontare al mio nuovo, piccolo compagno. Ricordo i giorni di primavera, i raggi di sole che entravano nella stanza e la noia delle ore di studio. Erano gli anni della mia adolescenza e qualche sogno stava già scomparendo, inghiottito dagli impegni della vita che da lì a poco avrei assunto. Lui, il mio amico peloso, amava curiosare fra i miei libri, camminarci in mezzo, per poi sdraircisi sopra. Ed io che fingevo di scansarlo ma poi lo accarezzavo per avvolgerlo in affettuose coccole che mi riportavano indietro a quegli anni così ingenui e veri. Tutto questo fa parte di me, dei miei ricordi, delle mie nostalgie. Per questo oggi, ho regalato a mio figlio un gattino, per donargli le stesse dolcezze, gli stessi pomeriggi, gli stessi attimi che hanno riempito di felicità tanti miei giorni. Perché ricordo te, mio caro angelo a quattrozampe, amico dei miei giorni migliori. |