Chi vive con i gatti,
chi li conosce a fondo ne conosce anche le abilità e la spiccata
intelligenza che li caratterizza. Numerosi sono i racconti di
gatti prodigi, d’imprese feline che evidenziano le loro doti.
Fra questi, uno dei più interessanti, ci venne narrato
dallo scrittore francese Chanpfleury. Il letterato transalpino
aveva l’abitudine di lanciare, durante i pasti,
una mollica di pane al suo micio, il quale la rincorreva
oppure la prendeva al volo e, solitamente dopo averci giocato un po’,
la mangiava golosamente. Fin qui nulla di straordinario, ma il caso
volle che il quadro appeso nella sala da pranzo, posto di fronte al
tavolo di Chanpfleury, si fosse distaccato nella parte superiore dalla
parete a causa dell’eccessiva lunghezza del chiodo utilizzato.
A forza di lanciare palline accadde che una di queste, un giorno,
finì proprio dietro al
quadro in |
questione, lasciando il micio confuso sulla scomparsa della mollica. Sul pavimento non c’era, così come nel resto della stanza, quindi, dopo la vana ricerca, fissò il proprio padrone con aria interrogativa. Insomma il gatto aveva visto partire la pallina ma perché non era ricaduta come al solito sul pavimento? Lo scrittore confezionò così un’altra pallina e, secondo il suo racconto, riuscì immediatamente ad indirizzarla dietro al quadro. Ora, sinceramente sulla mira da Buffalo Kid di Chanpfleury nutriamo qualche dubbio (più probabile che abbia effettuato più tentativi), molti di meno, conoscendo le capacità feline, sul resto del racconto. Il gatto osservò la traiettoria del lancio, si avvicinò al quadro, ebbe un attimo di riflessione, poi, deciso, si alzò sulle due zampe posteriori e con quelle anteriori lo colpì in modo da farlo scostare per un attimo dal muro. Le palline caddero in terra per la gioia e la golosità del micio. Fu così che il gatto di Chanpfleury scoprì la gravità un po’ come Newton, solo che al posto dell’albero e della mela questa volta c’era un quadro e due molliche di pane. |