I luoghi comuni sui gatti

Sui gatti esistono una serie di luoghi comuni, alcuni corrispondenti alla realtà, altri no. Scopriamo insieme quali di essi sono veri e perché. Il gatto non si affeziona al proprio padrone. Falso. Nel passato i gatti venivano utilizzati come difesa contro i topi e tenuti in cortile, fuori dalla casa. In questo modo il rapporto uomo-felino difficilmente si poteva instaurare ed è probabilmente da qui che nasce tale credenza. Ama giocare da solo. Falso. Il gatto è sicuramente un animale indipendente tuttavia nel gioco cerca spesso la compagnia, soprattutto quella del proprio amico umano. E’ un modo per sentirsi coccolato ed amato e per entrare in sintonia con l’uomo. Non ama la compagnia di altri animali. Vero. E’ un animale autonomo e tendente a difendere dagli intrusi un proprio territorio. Se si vogliono avere più animali in casa andrebbe abituato fin da piccolo alla convivenza. Non ha mai sete. Falso. I mici bevono spesso fuori dagli sguardi dei loro padroni,

probabilmente per questo si crede che bevano poco. Bisogna, invece, sempre lasciargli una ciotola con acqua fresca. Non sopporta i bambini. Falso. I gatti possono diventare dei compagni inseparabili per i bimbi e diventare un ottimo stimolo di sviluppo per loro. Bisogna però evitare che il bambino disturbi il micio quando dorme o mangia, ed evitare che lo prenda in braccio se questi non vuole. Adora saltare sui mobili. Vero. Sale su armadi e mensole per trovarsi in una posizione dominante sull’ambiente circostante. Ed inoltre appaga la sua insaziabile curiosità.

 

Tanti i luoghi comuni sui gatti. Alcuni decisamente ingiusti.
Gatto tigrato
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gattoamico piccolo
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