Il fenomeno dei gatti che ritornano a casa percorrendo distanze abissali lascia sbigottito non solo il comune uomo della strada ma anche gran parte del mondo scientifico. Questo, con la sua razionalità e la sua esasperata tendenza a tradurre in grafici e dati ogni fenomeno, di fronte a tali eventi sembra perdere quella bussola che i ns. amici pelosi, invece, dimostrano di possedere. Sono fatti che appaiono spiegabili solo accettando la presenza di capacità extrasensoriali nei felini. Proprio partendo da questa base e privandosi di quei preconcetti accademici che rappresentano a volte un limite proprio nelle ricerche scientifiche che per la loro veridicità dovrebbero esserne privi, che il veterinario Micheal W. Fox ha enunciato la tesi della “dissonanza fra ora solare ed ora interna” nella spiegazione del cosiddetto “Homing”, ovvero della capacità di ritrovare la strada del ritorno a casa. In tale teoria, il medico afferma che il gatto è in grado di “leggere” la luce del sole, traducendola , in base all’inclinazione dei raggi solari ed alla loro polarizzazione, in ore e stagioni. Questi valori li confronta con il suo orologio interno tarato al Km quadrato nel quale identifica la sua abitazione. La
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discrepanza
fra l’orario esterno e quello interno guidano il micio:
se questa aumenta, la direzione è errata, altrimenti è
giusta e continua in tale direzione. Il limite di tale ipotesi sta nel
non spiegare come felini ciechi, sordi e gravemente menomati riescano
ugualmente a ritrovare la strada di casa. La teoria dei Behoviaristi,
forse ancor più spregiudicata di quella di Fox, attribuisce
il merito delle capacità di orientamento alle vibrisse.
Queste, captando gli impulsi magnetici, agirebbero da recettori (non
a caso, in inglese, il ricevitore di una radio a galena si chiama cat’s
whisker, cioè “Baffo di gatto”) attivando nel gatto
in congegno per l’ecolocazione. Tuttavia sia la teoria della “dissonanza”
che quella del “magnetismo” non riescono a fugare tutti
gli interrogativi che ogni volta ci poniamo quando i mici effettuano
imprese del genere. Forse, allora, ha ragione Joseph Wylder autore di
Psychic Pets, quando afferma che il rapporto del gatto con il cosmo
è determinato in parte dalla luna, in parte dal soprannaturale
e da quegli aspetti dell’universo che noi umani non riusciamo
a comprendere. |