Il gatto Manx è un simpatico micio originario della quasi omonima isola irlandese (Isola di Man) ed è caratterizzato dall’essere privo di coda. Attorno a questa bizzarra diversità sono nate molte interessanti leggende. In una di queste si narra che al tempo del diluvio universale, quando Noè aveva ormai terminato la costruzione dell’Arca e tutte le specie animali giungevano per essere imbarcate e portate in salvo, questo micio arrivò in ritardo. Così, per non rimanere a terra, fece un gran balzo proprio nell’attimo in cui la porta della nave si stava chiudendo, riuscì ugualmente ad entrare ma perse la coda che fu mozzata dalla chiusura del portellone. Anche un’altra leggenda fa riferimento all’Arca di Noè, in questo caso però il gatto perse la coda a seguito del morso di un cane e, vergognandosi |
dell’amputazione
subita, si gettò in mare e raggiunse a nuoto l’Isola di
Man. Ma le storie sulle origini di questo micio non sono tutte legate
al diluvio universale, in una leggenda celtica, per
esempio, si descrive come la scrofa magica Henwen si tramutò
in un gatto e dato che la coda dei maialini è corta
e piccola, questo spiegherebbe la particolare caratteristica del nostro
amico. Ma tanti altri sono ancora i racconti che vedono il Manx
protagonista: eccolo descritto come un gatto magico
che di notte si trasforma nel re degli elfi per setacciare
la campagna su di un carro di fuoco alla ricerca di coloro che picchiano
e bastonano i mici per punirli della loro crudeltà oppure
lo troviamo in una leggenda irlandese che descrive come i guerrieri
dell’isola di Man usassero abbellire i loro elmi da battaglia
con le code recise ai felini, fu così che le gatte, per evitare
ai cuccioli la futura mutilazione, cominciarono a togliere delicatamente
la coda ai loro figli. Il gatto Manx nasce da una mutazione
genetica che si è conservata grazie ai continui incroci
fra consanguinei, inevitabili in uno spazio ristretto come quello di
un’isola. Gli storici ritengono che ad introdurli nell’isola
irlandese furono gli spagnoli nel 1588, quando una loro nave,
contenete alcuni gatti senza coda, naufragò nei dintorni. Così
segregata, la razza si selezionò naturalmente. Alcuni
vorrebbero, invece, legare il Manx al Bobtail giapponese, il
cui nome vuol dire “coda mozza”. Tale ipotesi presuppone
una modifica genetica successiva questo perché il Bobtail
possiede comunque una coda, anche se piccola (8-10 cm), ed
il gene che lo caratterizza è recessivo mentre nei gatti anuri
il gene è dominante. In realtà non tutti i mici
di questa razza sono completamente privi di coda. Esistono 4
varietà: il “Rumpy"
totalmente privo di coda al cui posto vi è un
caratteristico avvallamento spesso ricoperto da un simpatico ciuffetto
di pelo. E’ il vero Manx, l’unico accettato nelle
esposizioni feline. Il “Rumpy-Ryser”
possiede una piccolissima coda, costituita da 1 fino
a 3 vertebre sacrali. Lo “Stumy”
ha una coda un po’ più lunga, che però
non supera i 3 cm ed è costituita da 1 fino a 3 vertebre caudali.
Il “Longy” o “Tailed
Manx” ha una coda quasi intera, normale
ed arricciata. Oltre a queste 4 varietà, esiste
anche la versione a pelo lungo chiamata “Cymric”,
di cui parleremo dettagliatamente più avanti. La riproduzione
del Manx è piuttosto problematica poiché è
difficile mantenere la caratteristica mancanza di coda ma anche perché
tale mutazione genetica comporta notevoli rischi di malformazioni nelle
vertebre che causano la morte dei cuccioli subito dopo il parto
se non addirittura nell’utero. Pertanto due gatti “Rumpy”
non possono essere accoppiati fra loro ma con le altre 3 varietà.
Molti allevatori incrociano il nostro amico anche con l’Europeo,
l’American Shorthair o il British Shorthair. Il rischio
della “Spina Bifida” che, pur diminuendo
notevolmente con le modalità di accoppiamento appena descritte,
è sempre presente e viene combattuto attraverso l’integrazione
della dieta con acido folico, una vitamina del gruppo B che
riduce drasticamente l’incidenza di tale patologia. Il
Manx è un bel micione, affettuoso e giocherellone. Ad
incuriosire non è soltanto la sua caratteristica anuria ma anche
alcuni suoi comportamenti: segue il padrone passo,
passo, ha l’abitudine di riportare gli oggetti che gli
si lancia, seppellisce i giocattoli nella terra.
Atteggiamenti propri più del mondo canino che non di quello felino.
Ma attenzione! E’ un vero gatto e ne sanno qualcosa i
topi, di cui è uno spietato cacciatore. Intelligente
docile ed allegro, ama moltissimo i divani e le poltrone, specie quelle
del padrone, il calduccio dei termosifoni e quello che amano tutti i
gatti: coccole ed amore. |