Una volta terminata
la fase del parto, la femmina è quasi sempre insieme ai gattini
e raramente li lascia soli più di due o tre ore per ogni uscita.
Quando lascia il nido è per cercare il cibo, svagarsi o fare
un po' di movimento. L' allattamento inizia anche più
di due ore dopo il parto, tuttavia la prima settimana la gatta
passa il 70 per cento del tempo ad allattare i cuccioli. Per
le prime tre settimane avvia la seduta di allattamento leccando i gattini
per pulirli e per aiutarli ad orientarsi nel raggiungere i capezzoli,
dato che a questa età sono ancora ciechi. La madre si sdraia
su di un fianco con il corpo arcuato intorno alla nidiata e con i capezzoli
esposti. Con il tempo i cuccioli riescono ad orientarsi da soli
ed alcuni fin dal secondo-terzo giorno assumono la posizione
corretta per arrivare al capezzolo. Quando la femmina si sdraia
per iniziare l'allattamento, tutta la cucciolata viene |
sfamata, anche e non tutti i cuccioli succhiano il latte contemporaneamente. Occorre che la gatta lecchi la regione anogenitale dei cuccioli per stimolarli ad emettere l'urina e le feci, che prontamente pulisce per evitare che il nido si sporchi. Dopo tre settimane i gattini sono in grado di vedere e di sentire e possono uscire dal nido ad esplorare i dintorni. La sessione di allattamento a questo punto viene iniziata dai gattini sia all'interno che all'esterno della tana. La femmina risponde immediatamente sdraiandosi ed esponendo i capezzoli verso i cuccioli. Con l'andare del tempo la madre inizia ad evitare le sedute di allattamento: si sdraia in modo da nascondere i capezzoli o si arrampica in maniera da non poter essere raggiunta dai gattini. Poco a poco la gatta si rende sempre meno disponibile ed i gattini acquisiscono sempre maggiore autonomia nella ricerca del cibo, completando così la fase di svezzamento. Verso la fine di questa fase, la femmina porterà con frequenza dei piccoli roditori nel nido, iniziando alla caccia i piccoli. |