I disturbi della bocca

I gatti selvatici, grazie alla loro dieta, puliscono i denti mentre masticano: le pelli e le cartilagini delle carcasse delle prede con il loro attrito eliminano i detriti che si depositano nella dentatura. Appare evidente che l’alimentazione basata sui cibi pronti o sminuzzati, con cui alimentiamo i mici domestici, non consente tale “pulizia automatica”. La conseguenza di questo è la formazione di tartaro il cui accumulo provoca delle fastidiose gengiviti che facilitano l’ingresso dei germi nel periodonto, la cavità che ospita il dente. Lentamente l’infezione si propaga e diventa periodontite, che causa un lento distacco del dente della sua sede; il nervo muore rendendone necessaria l’estrazione. Per questo il tartaro va combattuto attraverso una buona igiene orale da attuarsi attraverso l’uso dello spazzolino, se il gatto lo consente, oppure con l’intervento del veterinario. Altre cause possono far insorgere le gengiviti: carenza

 

di vitamine del gruppo B, leucemia, malattie ai reni, ingestione di sostanze chimiche irritanti. Da ricordare, per una tempestiva individuazione dell’infiammazione e quindi un rapido intervento medico, che una linea rosso scuro lungo il bordo gengivale indica l’inizio del disturbo. Oltre ai denti anche la lingua e le labbra possono avere dei problemi. La prima può subire in rigonfiamento (detto “granula”) di uno od entrambi i lati che determina una momentanea difficoltà a nutrirsi mentre le seconde possono essere colpite da un’affezione detta “granuloma eosinofilo”: un’ulcera cronica che gradualmente si espande. Entrambi i casi sono fortunatamente curati con successo dal veterinario, l’importante è l’attenzione nel notarli ed il costante impegno verso lo stato di salute del micio.
La bocca: strumento fondamentale per l'alimentazione e la caccia.
Gatto che mostra la bocca
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gattoamico piccolo
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