Curare il gatto anziano

La vita media dei mici d’appartamento cresce sempre di più e questo indubbiamente grazie alle maggiori cure che noi umani riserviamo ai nostri amici pelosi, fatte di diete sempre più sane ed equilibrate, di vaccinazioni e cure veterinarie. Un cambio culturale rispetto anche a soli 20/30 anni fa in cui al gatto di casa venivano serviti i resti dei pasti di casa, ovvero cibi cucinati e prodotti per noi e lontanissimi dalle loro reali esigenze, ed il veterinario era ancora una figura poco presente nelle famiglie italiane. Così, oggi, l’affetto ed il calore dei nostri inimitabili amici, i loro sguardi e le loro “marachelle”, riempiono più a lungo le nostre vite. Conseguentemente la convivenza con un gatto anziano diventa, fortunatamente, sempre più frequente. Ma l’età avanzata porta con sé una serie di problematiche fisiche ed alterazioni comportamentali che richiedono qualche accorgimento da attuare per mantenere in salute
il micio longevo. Generalmente i primi cambiamenti fisici si riscontrano intorno ai 10 anni di vita, età che corrisponde ai nostri 60 anni. Si possono notare dimagrimento e cambiamenti nell’appetito determinati dall’indebolimento del fegato e dei reni, problemi dentali, artrosi, disturbi vascolari e molti possono soffrire di pigrizia intestinale mentre altri perdono il controllo nervoso della motilità intestinale o della vescica (in questo caso ricorrete al veterinario perché spesso una perdita involontaria è conseguenza di una cistite). Ma cosa possiamo fare per curare un gatto anziano? Per prima cosa dovremmo sottoporlo a maggiori visite di controllo: un check-up annuale o semestrale comprensivo di visita clinica, esame del sangue, eventuali radiografie ed ogni altro tipo di accertamento che il vostro veterinario reputerà necessario. Nell’alimentazione, oltre a mantenere i principi generali di una dieta sana ed equilibrata, bisogna tener conto delle diverse esigenze e dei specifici problemi del gatto anziano. Il loro organismo non è più in grado di assorbire le sostanze nutritive come prima e quindi l’aggiunta di un cucchiaino di lardo mescolato ai cibi e l’integrazione con lievito di birra, sarà un sostegno importante ad un fisico che spesso, a quell’età, tende al dimagrimento eccessivo. La stessa stitichezza, altro piccolo malanno frequentemente presente, può essere combattuta a tavola attraverso l’aggiunta di paraffina liquida ed una maggiore presenza di fibre vegetali e di pesce grasso. Non a caso le industrie alimentari, sempre attente alle nuove esigenze del mercato, propongono dei cibi studiati per gatti “Senior”: prodotti caratterizzati da una maggiore presenza di grassi, fibre e vitamine mentre l’apporto proteico è moderato ma di ottima qualità. I denti in età avanzata possono essere facilmente attaccati dal tartaro che produce fastidiose infiammazioni gengivali che possono portare alla perdita dei denti stessi, aggravando eventuali problemi digestivi, epatici e renali. Vanno, quindi, tenuti puliti spazzolandoli 1/2 volte la settimana oppure, per i mici non avvezzi a tale pratica, si può ricorrere ad un dentifricio enzimatico da spalmare direttamente in bocca una volta al giorno. L’udito e la vista di un micio anziano possono diminuire: nel primo caso il padrone dovrà ricordare che il gatto non è in grado di avvertire i potenziali pericoli come quelli connessi all’uso di elettrodomestici. Nel secondo caso bisognerà usare delle piccole precauzioni per facilitare i movimenti del nostro amico come evitare di cambiare posto agli oggetti dell’arredamento e servigli il pasto sempre nello stesso luogo.

 

 Con un'alimentazione specifica e maggiori controlli medici possiamo contribuire a finchè gli sguardi dei nostri amici possano continuare ancora a lungo a farci compagnia.
Gatto anziano
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