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Il gatto è un gran birichino. Probabilmente non esiste padrone al mondo che non abbia avuto un divano ridotto a brandelli, un aiuola praticamente rasa al suolo o altri danni del genere causati dal suo amato amico peloso. In questi casi si cerca spesso di far ricorso a dei repellenti che impediscano al gatto di ripetere la birichinata appena fatta. Tuttavia, per il gatto, pur avendo un olfatto particolarmente sviluppato, gli odori sgradevoli tanto forti da farlo battere in ritirato sono piuttosto rari. Tra i metodi casalinghi che si sono dimostrati efficaci emergono l’uso della cipolla e dell’aceto. Una cipolla cruda strofinata sulla zona che s’intende proteggere dalla vitalità del micio, lascia sulla stessa un odore forte e pungente ed efficace allo scopo. Purtroppo vi è l’ inconveniente che molto probabilmente avrà lo stesso effetto anche verso parenti ed amici, il |
che potrebbe creare qualche problema nelle relazioni sociali al padrone di casa. Ben più valido è l’aceto. I gatti lo odiano, così, qualunque cosa venga impregnato con esso, lo eviteranno per lunghi periodi. Ma anche l’aceto ha un odore non sempre gradito a noi umani, anche se meno spiacevole di quello della cipolla. Potrebbe allora essere utile recuperare un rimedio molto usato nei tempi antichi, poi, non si sa perché, andato perduto, ovvero l’olio di ruta. Ne parlava già Plinio nel I secolo d.C. nella sua monumentale “Storia naturale”, in cui suggeriva di mettere dei rami di ruta intorno agli oggetti per evitare che i gatti si avvicinassero. L’efficacia di tale pianta era ancora nota nel medioevo tanto da trovarne traccia in numerosi scritti di giardinaggio dell’epoca che la consigliano sia per la sua bellezza ma anche perché “ …la sua amarezza allontanerà gli animali dannosi dal giardino”. E’ quindi una sostanza che può essere utilizzata sia fuori che dentro casa in quanto il suo odore sgradevolissimo al gatto, risulta a noi umani vellutato e piacevole. |
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