Nei precedenti
articoli di anatomia felina (L’architettura
del gatto, l’occhio del
gatto) abbiamo evidenziato come il gatto si sia evoluto seguendo
la logica, ovvero le necessità, di un predatore. Non sfugge a
tale regola anche l’apparato uditivo. E’
ovvio che un buon cacciatore oltre che possedere una
buona vista deve avere anche un ottimo udito. I
gatti sono così in grado di individuare la direzione di provenienza
di due suoni separati fra loro di appena 5° gradi con un
‘esattezza del 75% ( Ovvero individuano l’origine dei suoni
con precisione 3 volte su 4). Questa abilità è
determinata dalla particolare conformazione del padiglione
auricolare che consente ai ns. amici pelosi di distinguere
la qualità del suono, le cui variazioni di frequenza lo aiutano
ad individuare la posizione della preda. La presenza nel cranio di
2 ampie camere risonanti, dette bullee,
prodotte dal rigonfiamento |
dell’osso timpanico, permettono ai mici di riconoscere suoni di particolari frequenze che sono poi quelle tipiche delle sue prede. Con queste doti, i gatti riescono a localizzare un povero topolino a distanze notevoli, percependone il suo caratteristico rumore distinguendolo da molti altri che potrebbero confonderlo. Ma le sue capacità uditive non finiscono qui: i nostri amici pelosi sono in grado di sentire suoni di 2 ottave superiori a quelle che noi umani possiamo percepire. Ecco spiegato perché, magari in un silenzio assoluto, il Vs. compagno gattoso, improvvisamente scatta in piedi allarmato con le orecchie ritte. E no stupitevi nemmeno se, nonostante il suo perfetto udito il Vs. micio, in certe occasioni, possa sembrarVi un sordo totale ai Vs. richiami. Il gatto usa il suo udito a proprio piacere e se nel momento del vs. richiamo,è attratto da un piccolo rumore per lui eccitante il suo orecchio avrà captato i due suoni, li avrà ben individuati e…avrà scartato il Vs. bollandolo come poco interessante. Pazienza! In fondo i mici li amiamo anche per questo, per quella loro impalpabile capacità di rendere belle e simpatiche cose che fatte da altri ci irriterebbero. Fisiologia: Il padiglione auricolare serve, un po’ come un’antenna parabolica, a raccogliere le onde sonore ed a convogliarle, attraverso il condotto uditivo, verso il timpano che, al loro contatto, vibra propagandole, attraverso 3 piccoli ossicini (martello, incudine e staffa), alla finestra ovale, situata nell’orecchio interno. Le onde arrivano così alla chiocciola che contiene l’organo del Corti che ha il compito di trasformare le vibrazioni in impulsi nervosi che il nervo acustico potrà inviare al cervello. |