Il bambino con il gatto bianco

Leggi parte I / parte II / parte III J.B. si guardò intorno sconsolato, era stato tutto un sogno, non c'era stato nessun bambino saggio, nessun magico gatto bianco, nessun incontro con il suo vecchio amico Frank. Nulla di tutto questo era realmente accaduto mentre i giornali aperti e sparsi sul tavolo erano lì a ricordargli la dura realtà. Aprì le tende dell'enormi porte a finestra che dal suo attico gli consentivano di dominare a vista l' intera città. Il sole stava timidamente colorando l'orizzonte mentre le luci della città ancora illuminavano i palazzi e le strade. Quel panorama, che tante volte lo aveva fatto sentire forte e potente, quella mattina gli apparve freddo e vuoto. Il successo lo aveva raggiunto rinunciando all'amicizia di Frank, al calore di una famiglia, rinnegando i suoi principi. Riemersero in lui i tempi sereni dell'infanzia e quelli felici e scapestrati dell'adolescenza. Così, guardando l'orizzonte, mentre meditava sul suo passato, gli tornò in mente un altro vecchio adagio del nonno "la notte porta
consiglio". "Forse - penso fra sè - questa notte mi ha davvero portato consiglio". Decise, allora, di rintracciare il suo amico di liceo. Molte cose, incredibilmente, risultarono uguali al sogno: Frank aveva trasformato il loro quartier generale studentesco nel suo studio, era rimasto fedele ai suoi ideali lottando e difendendo i deiritti dei più deboli. Anche se J.B. rimase colpito da come il sogno aveva riprodotto la realtà, da uomo pratico e razionale com'era, pensò che in fondo quello era ciò che il suo compagno di studi aveva sempre detto di voler realizzare: era, quindi, bastato questo alla sua mente per riprodurlo in sogno. Alcuni giorni dopo i due amici si ritrovano insieme a casa di Frank: "Sai J.B.- disse Frank - non sarà facile ma credo di poter dimostrare la non autenticità dei documenti che ti accusano" "Hai fatto un ottimo lavoro- rispose J.B.- ma anche se le cose non dovessero andare per il verso giusto, avrò comunque ritrovato una cosa preziossima, la tua amicizia" "beh- rispose l'amico- come si dice: chi trova un amico trova un tesoro" "un tesoro che vale più di un forziere pieno di monete- confermo sorridendo J.B.- come diceva mio nonno". Fu in quel momento che improvvisamente apparve un meraviglioso gatto bianco che con la tipica eleganza dei gatti irruppe nel salone lasciando a bocca aperta J.B. "ma quel gatto da dove esce fuori?" chiese ancora sbalordito al suo amico. "Questo è Palla di neve, è un gatto a cui sono particolarmente affezionato perchè me lo lasciò un bambino che stavo aiutando qualche anno fa e che purtroppo morì per una grave malattia". L'uomo d' affari si senti mancare il fiato e con ansia chiese al suo amico se avesse una foto del ragazzo "Certo, aspetta un secondo dovrei averla qui" disse l'amico e dopo qualche istante la tirò fuori da un cassetto e la porse a J.B. lasciando totalmente sbigottito: era il ragazzo saggio del sogno.
Un Vecchio detto popolare dice "Un bambino povero ed un gatto bianco possono darti un tesoro molto più grande di un forziere pieno di monete d’oro", a volte, i proverbi contadini, si avverano.

 

Tante sono le leggende sulla magia e la fortuna che i gatti bianchi portano con loro. Un proverbio contandino dice che "Un bambino povero ed un gatto bianco possono darti un tesoro molto più grande di un forziere pieno di monete d’oro".
Gatto bianco che si stira
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gattoamico piccolo
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